venerdì 20 marzo 2009

The Wrestler (USA 2008)

Un film di Darren Aronofsky. Con Mickey Rourke, Marisa Tomei, Evan Rachel Wood, Mark Margolis, Todd Barry.


Vale la pena continuare a combattere,
anche se perdi tutto quello che ami.

Randy "The Ram" Robinson ha sulla pelle i segni di una lunga carriera in quella strana disciplina, a metà fra spettacolo e sport, che è il wrestling. A vent’anni dal suo più memorabile incontro, per tanti è ancora un eroe, di cui ricordare le gesta.
Oggi la carriera di Randy è ormai alla fine, i riflettori illuminano non più gli scintillanti ring delle grandi città ma solo squallide palestre di cittadine di provincia dove ad esibirsi sono ormai vecchie glorie del passato e giovani lottatori alle prime armi. Inesorabile, la vita vera riprende posto in primo piano, con il suo copione fatto di pochi soldi che non bastano a pagare l’affitto, lunghe giornate di solitudine che si fa fatica ad affrontare, con il rammarico per una figlia abbandonata tanti anni prima e con cui è impossibile ricostruire un rapporto (ottimamente interpretata da Ewan Rachel Wood). A questo punto della sua vita è arrivata dunque quella sconfitta che sul ring per lui, idolo del pubblico, non arrivava mai.

Il regista Darren Aronofsky costruisce, con uno sguardo discreto e al servizio dell’intensità di questa storia, il ritratto di un eroe vinto, che fino alla fine non abbandona il disperato tentativo di dimostrare, innanzitutto a se stesso, di essere ancora vivo. Ci racconta il momento in cui Randy non può più evitare di fare i conti con quello che ha scelto di essere, il momento in cui con occhi spalancati osserva la miseria, non solo materiale, della sua esistenza. Non sono conti semplici da affrontare, e quando prova a tirare la somma il risultato è una solitudine senza scampo, squallida, molto lontana dalla luce dei riflettori. Randy i conti li fa utilizzando gli strumenti che ha a disposizione: con il suo corpo, “pezzo di carne maciullata” dagli anabolizzanti e dai tanti colpi ricevuti, e con l’unica cosa che in fondo sa che gli è riuscita, combattere sul ring. Non si rassegna ad andare in “pensione”, cerca disperatamente una nuova possibilità nell’urlo di eccitazione che arriva, come un’onda travolgente, dalla platea. E’ per gli spettatori che si combatte nel wrestling, non certo per sconfiggere l’avversario, piuttosto per quella sottile eccitazione che dà la folla urlante, gli occhi e i riflettori puntati sul ring.

Ad un tratto, e sarebbe per noi spettatori davvero una consolazione, Randy incontra Cassidy, una spogliarellista, interpretata da una splendida Marisa Tomei. I due in fondo si assomigliano, anche lei vive in un mondo finto come quello di Randy. Ma per Cassidy il confine tra la realtà e la finzione dello spettacolo in un night club è netto, e lei ha scelto con determinazione da quale lato della vita stare. Così i loro destini si incrociano solo per qualche breve momento in cui la felicità sembra a portata di mano, sembra qualcosa di altrettanto eccitante. L’amore non basterà a redimere Randy, che, a testa alta come ha sempre fatto, affronterà il suo ultimo incontro, il più importante, quello con sé stesso.

The wrestler è un film capace di trasmette la struggente bellezza che nasce dal contrasto fra la durezza della vita e la dolcezza di un’ostinata voglia di vivere al massimo, sempre. Mickey Rourke, con addosso il pesante fardello della sua travagliata storia personale, dà splendidamente corpo e volto ad un personaggio fiero e ostinato, destinato a rimanere nel cuore di molti.

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