domenica 1 marzo 2009

Frost/Nixon - Il duello (USA 2008)

Un film di Ron Howard. Con Frank Langella, Michael Sheen, Kevin Bacon, Rebecca Hall, Toby Jones, Oliver Platt.

“Al popolo americano serve una condanna.
Vorrei dare a Nixon il processo che non ha avuto”

Non sono un appassionato di boxe e questo non è film su un pugile alla fine della sua carriera.
Ma credo che Ron Howard sia riuscito a cogliere l’essenza di quei momenti in cui due uomini si affrontano sul ring, fin dal primo momento, quello in cui gli avversari si scrutano, valutandosi a vicenda, in attesa che uno dei due sferri il primo affondo. Seguendone i colpi, le azioni, fino a raggiungere quello stordimento che dà vincere l’incontro, o finire al tappeto. Frost/Nixon è un film davvero sorprendente, la storia di un grande duello, da godersi nei dettagli, negli sguardi dei due protagonisti, nell’intensa fotografia che illumina i volti. Il ritmo narrativo del film di Ron Howard segue quello della preparazione del duello e dello scontro finale, riuscendo a non far rallentare mai il ritmo, anzi raggiungendo nella parte finale un pathos notevole che ci si aspetterebbe piuttosto da un thriller che da un film “politico”.
La storia è quella di una sfida: potrà David Frost, conduttore di talk-show, intervistare l’ex-presidente degli Stati Uniti, Nixon, repubblicano di ferro, costretto alle dimissioni dopo il suo coinvolgimento nella scandalo Watergate. Nessuno, produttori e giornalisti, sembrare credere in quella che si rivelerà uno dei più grandi eventi della storia della televisione. “Frost non è al suo livello... Lei potrà ricostruire tutta la vicenda a suo vantaggio”: è per questo (e per un po’ di soldi, a dire tutta la verità) che Nixon accetta di rompere il silenzio in cui si è rifugiato dopo lo scandalo. Quelle quattro ore di interviste serrata, dura nei toni e nei contenuti, finirono invece per raccontare una significativa storia su che cosa è il Potere, su quello a cui si è disposti a rinunciare per ottenerlo e conservarlo. Un racconto sulla mancanza di scrupoli e sullo spirito di sopravvivenza a scapito degli altri, che (purtroppo) conserva intatta la sua forte attualità.
Ma Frost/Nixon è anche una riflessione sul potere dell’inquadratura (non solo quella televisiva), sulla possibilità di cristallizzare le emozioni e svelare il vero volto dei protagonisti della Storia. Nell’impietoso primo piano di Nixon, nel sudore che gli imperla il labbro superiore, è davvero possibile trovare la rappresentazione del tormento che si nasconde dietro la vita pubblica. Questo film, specialmente nel finale, è capace di rivelare anche un altro tipo di potere: quello che, con la macchina da presa, ha il regista. Potere offerto allo spettatore, che grazie al cinema diventa capace di leggere oltre il visibile.
Per gli spettatori italiani possiamo lanciare l’appassionante domanda: chi vorreste vedere intervistato da David Frost? Ci vuole qualcuno capace di essere combattivo, dotato di cinismo e anche con un bel po’ di segreti di cui parlare. Si accettano candidature.

Nessun commento:

Posta un commento