domenica 19 luglio 2009

Pinuccio Lovero - Sogno di una morte di mezza estate.

Un film di Pippo Mezzapesa. (Italia 2008)

«Mi chiamo Pinuccio Lovero,
ho quarant’anni e finalmente faccio il custode a livello cimiteriale»


Qual è il sogno di Pinuccio Lovero? Essere assunto come custode del cimitero di Bitonto. Indossare la divisa d’ordinanza, con cappello e cravatta rossa. E’ un sogno che coltiva fin da bambino e nell’estate del 2007, finalmente viene assunto per sostituire per tre mesi il custode in malattia. Però dovrà accontentarsi di quello della frazione di Mariotto, che oltre ad essere più piccolo, ha un altro difetto, da quando Pinuccio Lovero è stato assunto non muore più nessuno. Sembra che gli abitanti della piccola frazione di campagna abbiano deciso di fare un dispetto a Pinuccio che da sempre desidera indossare la divisa da custode cimiteriale, e per una sorta di incantesimo, non muoiono più. Il cimitero adesso è più pulito e curato, Pinuccio si dedica con passione a lucidare lapidi e a curare i fiori, fiero e fiducioso li aspetta sulla soglia, ma niente, ormai a Mariotto non muore più nessuno. Si inizia a diffondere la voce che Pinuccio “porta bene”, gli abitanti sono contenti e solo i produttori di bare e i fiorai lo vorrebbero vedere morto o almeno trasferito!
Pippo Mezzapesa, giovane e ambizioso regista pugliese, ha trasferito la storia di Pinuccio sullo schermo facendone un documentario che ha il merito di raccontare le vicende reali di Pinuccio senza scadere nei toni della macchietta. E il rischio in questo senso, anche sulla scorta di altri esempi di cinema di ambientazione pugliese, era alto.
Pinuccio, fisico asciutto, sguardo mobile e meravigliato, personaggio poliedrico dai mille interessi passioni, è capace di spiazzare continuamente lo spettatore, raccontandoci la sua bizzarra visione della vita e dell’amore, i ricordi e i sogni per il futuro. Trasmette il mistero e il fascino della morte, e lo fa con la semplicità delle persone vere, con i suoi ragionamenti davanti alla telecamera, mettendo in gioco la sua sensibilità e la sua storia con una generosità commuovente. Il film trasferisce Pinuccio dalla stretta provincia meridionale all’universalità di un tema che da sempre incanta l’umanità e al quale ciascuno è chiamato a dare la propria risposta.