lunedì 28 giugno 2010

Il segreto dei suoi occhi (El Secreto de Sus Ojos - Argentina, Spagna 2009)

Un film di Juan José Campanella. Con Ricardo Darín, Soledad Villamil, Guillermo Francella, José Luis Gioia, Pablo Rago, Javier Godino, Carla Quevedo.

"Sono venticinque anni che me lo domando.

E adesso voglio capire tutto"

Quando un film colpisce nel segno hai voglia di raccontare a tutti di averlo visto. È il destino delle storie affascinanti quello di essere raccontate ancora, continuando a sopravvive ai propri protagonisti, superando indenni il tempo, e arrichendosi ad ogni passaggio dei vissuti di ciascun nuovo narratore. Ma le storie hanno bisogno di una conclusione, anche precaria, per passare ad altri.

E il protagonista di questo intenso film cerca proprio un finale ad una storia iniziata molti anni prima, e che ancora continua a tormentarlo. “Voglio scrivere la storia di quell’omicidio”: raccontare è alla fine la sola possibilità per dimenticare, per riconciliarci con i fantasmi del passato che non lasciano tregua ai protagonisti di questo toccante e coinvolgente thriller. La memoria è la dimensione in cui si muovono Benjamin Esposito, ex-assistente di un Pubblico Ministero, e Irene, Cancelliere dello stesso Tribunale. Il protagonista, arrivato alla pensione, decide di scrivere un romanzo, lasciando riaffiorare i ricordi del caso Morales, una giovane e bellissima donna stuprata e uccisa in casa da un misterioso assassino. Il suo caso più significativo e complesso della sua carriera, che ha avuto conseguenze determinanti anche sulla sua vita privata e che da allora non smette di riaffiorare. Ma può bastare la memoria a riscattare un’intera esistenza passata a cercare di risolvere misteri e miserie umane? Un’esistenza vuota, rimasta lì ferma, per sempre cristallizzata su un crimine irrisolto, con un assassino rimasto impunito, e una passione che non si è potuto vivere fino in fondo. È troppo tardi ormai per cambiare il finale di questa storia che aspetta, da ben venticinque anni, di essere scritto? È ancora il tempo di desideri? Esposito condivide lo stesso destino del giovane marito della vittima, il cui amore è rimasto cristallizzato in quella che sembrava una mattina come tutte le altre e che invece è diventato il punto di non ritorno ad una normalità desiderabile più di ogni altra cosa. E con lui aspetta giustizia.

Il segreto dei suoi occhi non ha solo una ben congeniata e articolata trama poliziesca, capace di alternare piani drammatici diversi e intrecciare il passato con il presente, né si limita a raccontare di amori che, ciascuno a proprio modo, non è stato possibile vivere in pieno. Tutte le vicende rievocate nel romanzo che Esposito sta scrivendo, hanno su di sé il peso di un’ombra scura, di una tragedia che incombe sull’Argentina della metà degli anni Settanta. Un anno dopo rispetto alle vicende narrate, nel 1976, i militari capeggiati dal Generale Videla, attueranno infatti un sanguinoso golpe, con decine di migliaia di desaparecido, aprendo un vero e proprio abisso di dolore in cui sarà precipitata tutta la società argentina. E questo evento è direttamente collegato all’altro grande tema affrontato da questo intenso film, la giustizia. Quella amministrata per senso di equità, vissuta come occasione per riparare ai torti subiti, ma anche quella che, stravolta profondamente, diventa strumento di potere e sopraffazione. Juan Josè Campanella costruisce un film che è anche un’opera profondamente politica e che ambisce alla denuncia delle storture che rischiano di smantellare un intero sistema, e che non vanno perciò sottovalutate. L’etica, il senso di giustizia, lo stesso ordinamento democratico, che anche il protagonista contribuisce a garantire, stanno per essere spazzati via dalla Nuova Argentina, uno Stato da incubo imposto con la forza delle armi.

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