venerdì 4 settembre 2009

L'era glaciale 3 - L'alba dei dinosauri (USA 2009)

Un film di Carlos Saldanha. Con Ray Romano, John Leguizamo, Denis Leary, Simon Pegg, Queen Latifah, Lee Ryan, Massimo Giuliani.

«Una volta mi sono innamorato,
era una banana, decisi di sposarla»


C’era grande attesa (anche per gli incassi) per il terzo episodio dell’Era Glaciale. E le attese di pubblico e critica nel complesso non vengono deluse.
La formula scelta non brilla particolarmente per originalità, evidentemente la formula che funziona così bene non si cambia: la struttura narrativa, come nella migliore tradizione dei film d’animazione degli ultimi tempi, si regge sulla ricerca di un personaggio da parte dei suoi compagni. In questo caso il protagonista è Sid, il bradipo pasticcione, rapito da un gigantesco, e apparentemente molto feroce, tirannosauro. Mannie e Ellie stanno per avere il loro cucciolo e questo sembra sconvolgere gli equilibri del branco, specie per Diego, la tigre con i denti a sciabola, che ormai inizia a sentirsi troppo vecchio e mollaccione e Sid, che, nel tentativo di crearsi una sua famiglia rubando alcune uova, mette in moto il meccanismo narrativo del film. Riusciranno perciò i mammut Mannie e Ellie, Diego, insieme agli inseparabili opossum Crash e Eddie, a ritrovare sano e salvo il loro amico? Naturalmente! E soprattutto, come ogni edificante finale che si rispetti, l’avventura rafforzerà il loro spirito di gruppo, la loro amicizia e la voglia di aiutarsi nei momenti di difficoltà. Nonostante le differenze fra i componenti del branco, i rispettivi desideri e paure, a prevalere è quindi la voglia di collaborare all’interno della propria famiglia. L’era glaciale 3 si inserisce a pieno in un rassicurante schema narrativo, peccando in un certo senso di ripetitività e di eccessivi riferimenti e citazioni ad altri film di animazione. La ricerca di Sid in un mondo sconosciuto e minaccioso fa pensare per esempio alle avventure del padre di Nemo, solo per citarne uno. Insomma, la sensazione “minestra riscaldata” è pericolosamente dietro l’angolo.
Non mancano naturalmente le trovate spassose, i siparietti dello scoiattolo Scrat, sempre all’inseguimento della ghianda e questa volta anche dell’amore, arrivano puntuali a risollevare il ritmo nei momenti in cui la trama rallenta. Così come in generale non mancano i momenti più squisitamente di azione, con inseguimenti, capitomboli, sorpresi, affidati in gran parte alla “regia” del personaggio di Buck, un furetto avventuriero che rappresenta la vera novità della saga. Rimasto per troppo tempo nel pericoloso mondo sotterraneo dei dinosauri, Buck, come una sorta di novello Capitano Achab, ha dedicato la sua esistenza ad inseguire la sua Moby Dick, un gigantesco e cattivissimo dinosauro bianco. Il suo contributo sarà determinante nel salvataggio di Sid, e anche nel regalare agli spettatori momenti di pura azione. Troppo innamorato del pericolo, alla fine Buck sceglierà di continuare a vivere nel suo mondo, continuando a dare la caccia ai suoi incubi.

Deludente la versione in 3D. Tranne che in alcuni momenti, non aggiunge molto alla visione e sembra fatta esclusivamente per attirare pubblico e giustificare il sovrapprezzo che gli esercenti fanno pagare per gli occhiali.

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