domenica 30 novembre 2008

Il passato è una terra straniera - Italia 2008


Un film di Daniele Vicari. Con Elio Germano, Michele Riondino, Chiara Caselli, Valentina Lodovini, Daniela Poggi, Marco Baliani, Lorenza Indovina, Maria Jurado, Romina Carrisi, Federico Pacifici, Antonio Gerardi

Giorgio, noi sfidiamo il caso. E lo vinciamo!

Noi siamo Dio!

Diciamolo subito, questa trasposizione cinematografica del famoso romanzo di Carofiglio rischia di essere una delusione sia per i lettori del magistrato-scrittore barese sia per gli spettatori abituati ai buoni film di Daniele Vicari.

Del romanzo, la cui lettura per la verità scorre senza troppo impegno, il film perde quasi del tutto proprio quegli elementi che lo rendevano appassionante. Nonostante lo stile interessante del regista Daniele Vicari troppe volte prevale la sensazione che si poteva fare di più, se non altro per rendere più credibili situazioni e personaggi. Il regista finisce infatti per togliere complessità all’intreccio, depotenziando, in più momenti, il fascino ambiguo dei personaggi del romanzo. Per esempio nel film si perde l'inchiesta di polizia sullo stupratore che invece attraversa il romanzo come un vero e proprio filo nero, e che contribuisce a creare un’atmosfera maledetta intorno ai personaggi. Stessa critica può essere espressa per l’ambientazione in una Bari notturna e abitata da disperati giocatori, che può risultare interessante per chi ne conosce il lato solare, ma che spesso risulta anonima anche a chi la frequenta. Il tutto appare confuso, troppo basato sull'azione, sul susseguirsi di cose fatte, che purtroppo lasciano uno spazio esiguo perché emerga “il lato oscuro” della storia. Quel lato oscuro nel quale si avventura Giorgio, ragazzo di buona famiglia, dopo il suo incontro casuale con Francesco, ribelle disperato e accecato dal desiderio di ricchezza. Uno spunto narrativo se non particolarmente nuovo però interessante. Nonostante il finale in un certo senso consolatorio, se è vero che alla fine il nostro Giorgio – una sorta di Pinocchio metropolitano - tornerà a casa da mamma e papà, ricchi borghesi, mentre Francesco, vero e proprio Lucignolo maledetto, nella sua disperata battaglia per fregare tutto e tutti, finirà molto male.

Ultima annotazione sugli interpreti: stendo un velo pietoso sull’utilizzo dei soliti attori locali, condannati, e mi dispiace per loro, ad interpretare la solita macchietta del barese delinquente da strapazzo, squallido ma simpatico (ogni riferimento a poco condivisibili operazioni tipo La Capagira è assolutamente voluto, anche se in quelle almeno si sorride). A rischio di sembrare troppo severo con gli interpreti, come non citare infine le pietose scene di sesso fra un impacciato Elio Germano e una Chiara Caselli fuori tempo massimo.

Che peccato, insomma.